Ecco quali rischi corri se continui a reprimere le emozioni

I rischi che comporta reprimere le emozioni
di Jennifer Delgado Suárez

“Chi ingoia troppo alla fine si affoga”, dice un vecchio proverbio spagnolo. Anche Freud ci ha avvertito dei pericoli che comporta soffocare i sentimenti dicendo: “Le emozioni represse non muoiono mai. Sono sepolte vive e prima o poi usciranno nel peggiore dei modi.”

Infatti, a volte la saggezza popolare trova supporto nella scienza. In alcuni casi, reprimere i nostri sentimenti e pensieri, per paura di offendere gli altri o mostrarci vulnerabili, può finire per causare danni a noi stessi. Le emozioni che si accumulano ci feriscono in silenzio, diventano fantasmi che danneggiano il nostro corpo e la nostra mente.
Se non esprimi ciò che senti, non sarai in grado di difenderti



Se non esprimi il tuo disagio, è probabile che la persona che ti sta ferendo non sia pienamente consapevole delle conseguenze che le sue parole o atteggiamenti hanno su di te. Molte volte speriamo che siano gli altri a rendersi conto che stanno superando il limite, che possano immaginare i nostri sentimenti e pensieri.

Ma quelli che abbiamo accanto non sono veggenti e, anche se è vero che possono intuire alcune cose, a volte possono essere troppo assorti in loro stessi da rendersi conto dell’impatto negativo delle loro parole o dei loro comportamenti. Pertanto, sta a noi fargli notare che ci stanno danneggiando. Dobbiamo trovare un equilibrio tra i momenti in cui è più saggio tacere e quelli in cui è necessario parlare per difendere i nostri bisogni e proteggere il nostro equilibrio emotivo.
Le emozioni represse si trasformano in problemi psicosomatici

La mente e il corpo formano un’unità, quindi non è strano che le emozioni e i sentimenti repressi finiscano per esprimersi attraverso problemi psicosomatici. Uno studio molto interessante condotto presso l’Università di Aalto ha rivelato come le diverse emozioni influiscano sul nostro corpo, generando reazioni diverse. La rabbia contenuta, ad esempio, è stata associata al doppio del rischio di subire un infarto, il che non è strano perché la rabbia manifesta si concentra nella parte superiore del corpo.

È anche noto che lo stress innesca la produzione di cortisolo, un ormone che genera processi infiammatori che sono molto dannosi per le cellule del nostro corpo e sono alla base di malattie gravi come il cancro.

Infatti, uno studio classico condotto presso la Stanford University ha rivelato che le persone che hanno la tendenza a reprimere le loro emozioni, classificate come “personalità repressive”, reagiscono con una maggiore eccitazione fisiologica alle situazioni difficili rispetto alle persone che soffrono d’ansia.

In generale, le persone che tendono a soffocare i loro sentimenti corrono un rischio maggiore che questi vengano alla luce sotto forma di sintomi psicosomatici, che vanno dalla tensione muscolare e il mal di testa ai problemi gastrointestinali, problemi dermatologici o malattie più serie e complesse. La calma data dalla repressione termina presentando un conto salato in termini di salute.
Sfogo emotivo: esprimere i tuoi sentimenti è la chiave del tuo benessere

Esprimere apertamente le emozioni e stato considerato di cattivo gusto per molto tempo. Infatti, da bambini ci è stato insegnato che non dovevamo piangere o arrabbiarci. Di conseguenza, molti adulti non hanno mai imparato a gestire in modo assertivo i loro stati emotivi, semplicemente li reprimono.

I neuroscienziati dell’Università del Wisconsin hanno visto che il cervello di coloro che hanno sviluppato una “personalità repressiva” funziona in modo relativamente diverso. In pratica, i messaggi fastidiosi o inquietanti tardano più a lungo prima di passare da un emisfero all’altro. Ma non accde lo stesso con i messaggi neutri o positivi, il che indica che si tratta di una reazione appresa nel tempo.

Tuttavia, lo sfogo emotivo è la chiave per il nostro benessere psicologico e fisico. Parlare di come ci sentiamo o di come gli altri ci fanno sentire, senza paura, ci permetterà di sviluppare relazioni interpersonali più mature e autentiche, aiutandoci a stabilire dei limiti sani.

Come riuscirci?

1. Sii consapevole delle tue emozioni e della loro causa. Se una persona ha sempre represso le proprie emozioni, è probabile che gli risulti difficile approfondirle. Ma è essenziale che impari a identificare ciò che senti, che differenzi la rabbia dal risentimento, per esempio, e sia in grado di identificare ciò che ti fa sentire in quel modo. È un esercizio profondo di auto-conoscenza per il quale è necessario espandere il proprio vocabolario emotivo attraverso questa lista di emozioni e sentimenti.

2. Assumi che tutto ha un limite. I limiti non sono negativi, al contrario, permettono alle altre persone di sapere fino a che punto possono arrivare. Se non mettete dei limiti nelle vostre relazioni è probabile che alla fine gli altri approfittino della vostra gentilezza o della capacità di resistere a tutto senza dire nulla, così la corda si tenderà sempre di più. È importante che questi limiti garantiscano la soddisfazione dei tuoi bisogni.

3. Dire quello che pensi non deve necessariamente significare ferire gli altri. Difendere i tuoi diritti non implica danneggiare gli altri. Non devi trasformarti in un kamikaze della verità, ma sopportare stoicamente le critiche e gli attacchi insani delle persone tossiche potrà solo farti del male. L’ideale è imparare a dire quello che pensi e senti nel rispetto all’altra persona, ma da una posizione ferma.

4. Cerca un modo assertivo di sfogarti. Non puoi sempre dire agli altri quello che provi. Tuttavia, questo non significa che dovresti soffocare le emozioni. Puoi farle emergere utilizzando tecniche come “la sedia vuota”, in cui immagini che la persona con la quale desideri parlare è proprio di fronte a te. Ma è necessario fare attenzione, perché gli psicologi della Iowa State University hanno visto che alcuni modi di sfogare le emozioni possono avere l’effetto opposto, facendoti sentire peggio. La chiave consiste nel trovare un modo per sfogare le emozioni che ti permetta di recuperare l’equilibrio perduto, permettendoti di sfuggire al controllo che quelle emozioni esercitavano dal tuo inconscio.

Fonti:
Nummenmaaa, L. et. Al. (2014) Bodily maps of emotions. PNAS; 111(2): 646-651.
Davidson, R. J. (2013) The emotional life of your brain. Nueva York: Plume.
Bushman, B. J. (2002) Does Venting Anger Feed or Extinguish the Flame? Catharsis, Rumination, Distraction, Anger, and Aggressive Responding. Personality and Social Psychology Bulletin; 28(6): 724-731.
King, A.C. et. Al. (1990) The relationship between repressive and defensive coping styles and blood pressure responses in healthy, middle-aged men and women. J Psychosom Res; 34: 461–471.

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