L’atto più rivoluzionario in assoluto: coltivare il proprio cibo

In USA è attivo un movimento di coltivatori urbani denominato Propaganda Gardening, un incrocio di guerrilla gardening e protesta, che si propone di risvegliare la coscienza politica attraverso il ritorno alla coltivazione su piccola scala. Farsi l’orto diventa così un atto politico, oltre che di salvaguardia personale. Il che non mi suona affatto strano. La permacultura è stata definita: “Rivoluzione travestita da giardinaggio.” Il punto non è votare per uno o l’altro, ma riportare il controllo della propria vita nelle mani di chi coltiva per se stesso e per la sua comunità.

Oggi voglio condividere con voi questo testo scritto da Alex Pietrowski, un artista e scrittore che si occupa di come preservare la salute e la libertà di avere uno stile di vita sano.


PERCHÉ COLTIVARTI IL CIBO È L’ATTO DI MAGGIORE IMPATTO CHE TU POSSA COMPIERE IN UN SISTEMA POLITICO CORROTTO

Gli innovatori sociali più efficaci della nostra era non stanno aspettando che un nuovo presidente gli migliori la vita, stanno invece seminando, letteralmente, e attraverso l’atto rivoluzionario del giardinaggio, stanno ricostruendo le loro comunità mentre coltivano la propria indipendenza.

Ogni quattro anni in USA milioni di persone si appassionano intorno a come creare un mondo migliore all’interno di un contesto sempre più corrotto e assurdo. E se invece quell’energia venisse investita in qualcosa di meglio, qualcosa che migliori la vita direttamente e immediatamente, sia nella comunità che nel mondo in generale?

Il semplice atto di coltivarsi il cibo sfida la matrice del controllo in svariati modi, che è poi la ragione per cui alcune delle persone più consapevoli e determinate stanno prendendo le vanghe e cominciando a coltivare. Farlo è diventato una affermazione politicamolto più significativa che sostenere un partito o un candidato.

Il Propaganda Gardening, una combinazione di guerrilla gardening e protesta politica, consiste nello sviluppare l’autosufficienza facendo una semplice, ma coraggiosa, affermazione riguardo al mondo che condividiamo, e le scelte di vita che compiamo.

Prendete ad esempio, Ron Finley, il guerrilla gardener di Los Angeles che inspira il mondo con verità paradossali su come il sistema alimentare industriale ci schiavizzi.

“Vivo in una prigione alimentare. È stata progettata nei minimi dettagli, come le carceri. Ma sono stanco di essere un detenuto. Così, mi sono detto, fatemi cambiare questo paradigma, fatemi coltivare il mio cibo. Posso farlo per scappare da questa vita predestinata cui sono stato abbonato contro la mia volontà.” – Ron Finley

COLTIVARTI IL CIBO SFIDA LO STATUS QUO IN TANTI MODI
• Riduce la dipendenza da un sistema alimentare industriale inquinato.
• Accresce la salute e il benessere facendoti fare esercizio fisico e producendo cibo nutriente, ci libera dalla dipendenza da alcune medicine.
• Mina alla base Monsanto e l’industria agrochimica che sta inquinando il pianeta e provocando un ecocidio globale.
• Evidenzia che ci sono problemi di controllo burocratico/politico su chi vuole coltivare il proprio cibo.
• Aiuta a costruire e guarire la comunità procurando luoghi in cui valga la pena di riunirsi e svolgere attività.
• Ci aiuta a rimediare ai danni che stiamo facendo all’ambiente con lo stile di vita consumistico
ci protegge dall’insicurezza e dalla scarsità di cibo.
• Facilita un più vasto risveglio, dando un esempio da seguire ad altre persone.

Quando ci uniamo, consapevolezza e azione creano il tipo di cambiamento che un sistema di controllo rigido non può tollerare […]. Questa è azione reale, efficace, e se diventa sempre più normale fare orti nel proprio cortile o nell’isolato, assisteremo al ritorno di una società che non creeremo mai se ci limiteremo ad agire secondo i dettami del sistema. Che succede quando ti connetti con la Natura? Cosa succede quando di conseguenza trasformi la tua comunità unendo i tuoi vicini con l’obiettivo di dare a tutti qualcosa di immenso valore?


Fonte originale: http://realfarmacy.com/growing-food-rigged-system/
Articolo pubblicato da Waking Times con licenza Creative Commons.

3 commenti:

Elisabetta Stillitani ha detto...

È anche il mio pensiero . A me non è possibile , sono molto anziana , ma MI AUGURO IL RITORNO ALLA TERRA , IN PICCOLE ENTITÀ FAMIGLIARI , UNITE AD ALTRI ... PENSO SIA L'UNICO MODO PER MANGIARE SANO , TUTELARE LA NATURA , RAGGIRARE LO STRAPOTERE DELLE MULTINAZIONALI ...SPERO CHE IL PROGGETTO SI DILATI ...

Anonimo ha detto...

Fantastico

Anonimo ha detto...

Credo che oggi la situazione sia così grave che essere autonomi alimentarmente sia l'unica via. Ma dovremmo unirci per lavorare assieme. Servono macchine e persone che collaborano.

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