Una dieta contro il cancro può, a livello teorico, uccidere i tumori facendoli morire di fame, semplicemente eliminando due aminoacidi: la Serina e la Glicina.
Ormai da tempo si sa che le abitudini alimentari possono incidere in maniera significativa sul rischio di sviluppare un tumore. Ci sono diversi studi che hanno dimostrato l’importanza della dieta e, stando alle statistiche dell’American Institute for Cancer Research, quasi tre tumori su dieci potrebbero essere prevenuti stando attenti a tavola.
I dati raccolti da un gruppo di ricercatori del Cancer Research UK Beatson Institute, in collaborazione con alcuni colleghi della University of Glasgow, ha però scoperto che una particolare dieta non solo è potenzialmente utile nella prevenzione dei tumori, ma può aiutare il processo di guarigione in chi presenta già un cancro. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature (“Modulating the therapeutic response of tumours to dietary serine and glycine starvation” – Doi: 10.1038/nature22056).
Oliver D. K. Maddocks, primo autore dello studio e ricercatore presso l’Università di Glasgow, spiega che si può “affamare” il tumore eliminando in maniera selettiva quei cibi che contengono due particolari aminoacidi non cruciali per l’organismo, la serina e la glicina. Si potrebbe infatti fare a meno di introdurre questi aminoacidi attraverso l’alimentazione, perché le cellule del nostro organismo sono in grado di produrli da sé partendo da altre sostanze. Le cellule tumorali di alcuni tumori non riescono invece a produrre la serina e la glicina e sfruttano quindi gli aminoacidi introdotti attraverso l’alimentazione. Questa tecnica, se perfezionata, potrebbe essere molto utile per migliorare la probabilità di successo delle cure, in quanto rende il tumore più suscettibile alla terapia oncologica (…a patto di considerare tale terapia come adatta ed effcace).
Cercare di “uccidere” un tumore facendolo morire di fame, è una strada che già da tempo alcuni ricercatori stanno sperimentando. In questo nuova indagine, gli studiosi si sono concentrati sugli amminoacidi, 20 molecole organiche che si possono combinare formando migliaia di composti proteici molto diversi e con funzioni altrettanto differenti. Del totale, 8 amminoacidi sono detti essenziali, si tratta di sostanze che l’organismo umano non riesce a sintetizzare autonomamente e deve di conseguenza introdurre attraverso l’alimentazione. Durante varie sperimentazioni, i ricercatori hanno scoperto che fra gli amminoacidi non essenziali per l’uomo, ce ne sono due che risultano essere essenziali per il cancro: la serina e la glicina.
Per valutare la risposta a una dieta priva di serina e glicina, i ricercatori hanno condotto alcune ricerche su topi con linfomi e tumori intestinali. L’eliminazione di questi due aminoacidi dall’alimentazione delle cavie ha portato a un rallentamento della crescita del tumore e a una maggiore efficacia dei farmaci convenzionali attualmente utilizzati in campo oncologico.
Adesso bisognerà verificare se risultati analoghi potrebbero essere osservati anche sull’uomo. Il prossimo passo sarà quindi quello di effettuare dei trial clinici su pazienti oncologici, sottoposti a una dieta priva di questi amminoacidi, per valutare se ciò può portare un qualche vantaggio terapeutico. Purtroppo però il compito non è così semplice, in quanto tali amminoacidi sono presenti in numerosi alimenti che contengono altre sostanze e nutrienti molto importanti per l’uomo.
Amminoacido serina: lista di alcuni alimenti che lo contengono
Latte e suoi derivati (formaggio, yogurt, ecc.)
Carne
Pesce
Uova
Frutta secca (nocciole, noci pecan, mandorle, ecc.)
Mais
Legumi (fagioli, arachidi, ecc.)
Cereali (orzo, segale, ecc.)
Ortaggi (melanzane, patate, barbabietole, zucca, cipolla, ecc.)
Amminoacido glicina: lista di alcuni alimenti che lo contengono
Alghe
Carne
Latte
Formaggi
Funghi
Pesci
Piselli
Soia
Alcuni esperti sollevano poi alcune perplessità sugli effettivi benefici dell’eliminare delle sostanze che l’organismo riesce a produrre autonomamente. Maurizio Muscaritoli, presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo, spiega che quando in passato si è cercato di “affamare” le cellule tumorali eliminando il glucosio dalla dieta, ci sono stati più danni che benefici, proprio perché il nostro organismo riesce a produrre in maniera autonoma questo nutriente (il corpo è in grado di produrre glucosio sia partendo dalle proteine che dai grassi).
I nuovi dati sono comunque importanti e aprono la strada a ulteriori indagini, è bene però evidenziare che per il momento nessuno studio è riuscito a riottenere sull’uomo i risultati osservati sui topi in merito a questo tipo approccio terapeutico.
Una dieta per il cancro che funziona
Considerando che i due aminoacidi oggetto dello studio (serina e glicina) sono presenti in troppi alimenti utili per il nostro organismo, non è fattibile seguire un’alimentazione equilibrata dove essi siano assenti. Ci sono però delle indicazioni utili, alla portata di tutti, che possono contribuire a mettere a punto una dieta anti cancro.
Per prevenire i tumori bisognerebbe eliminare, o cercare di ridurre al minimo, due sostanze utilizzate tipicamente per la conservazione dei salumi ma non solo: i nitriti(indicati spesso sulle etichette degli alimenti con le sigle E249, E250) e i nitrati (E251, E252). Diversi studi hanno infatti dimostrato che queste sostanze possono favorire la comparsa di alcuni tumori come quello allo stomaco.
Alcuni tumori, più di altri, dipendono dalla qualità e dalla quantità del cibo mangiato. Neoplasie a carico dell’apparato gastrointestinale, in particolar modo quelle che interessano l’esofago, lo stomaco e il colon-retto, sono particolarmente influenzate dalla dieta. Secondo alcune stime, ben tre tumori su quattro che interessano l’apparato digerente, si potrebbero evitare semplicemente seguendo una dieta sana ed equilibrata.
Anche il tumore al fegato è strettamente legato all’alimentazione, quest’organo risente in particolar modo dei danni causati da alcune sostanze, quali ad esempio l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche. Un eccessivo consumo di alcolici può inoltre influire sull’incidenza dei tumori alla bocca, alla gola, all’esofago e alla laringe.
Un altro alimento da ridurre drasticamente o eliminare è la carne rossa, secondo alcune indicazioni non bisognerebbe superare i 100 grammi al giorno. Oltre al quantitativo, bisogna stare attenti però anche a come la si cuoce, è stato infatti dimostrato che la cancerogenicità della carne dipende anche dalla cottura. Le carni rosse (di agnello, di cavallo, di manzo, di maiale, ecc.), quelle lavorate a livello industriale e i salumi, incrementano sopratutto il rischio di cancro all’intestino, ci sono però recenti indagini che correlano tali alimenti anche al tumore al seno, allo stomaco e alla vescica.
Oltre ai cibi da evitare o limitare, ce ne sono anche alcuni che contribuiscono a prevenire i tumori. Quelli ricchi di antocianidine, come fragole, mirtilli e più in generale tutti i frutti rossi, hanno un effetto protettivo nei confronti del cancro all’intestino e, in misura inferiore, verso i tumori allo stomaco, alla gola, ai reni e all’ovaio. Altri frutti, quali ad esempio le arance e l’uva, apportano un buon quantitativo di antiossidanti utili a proteggere da potenziali errori nella replicazione del Dna (una delle cause dei tumori).
Gli antiossidanti sotto forma di carotenoidi si trovano inoltre negli ortaggi con colori accesi (gialli, arancioni, ecc.). Anche le verdure a foglia verde, quali ad esempio spinaci, insalata, ecc., sono molto importanti perché ricche di folati che proteggono il DNA da potenziali mutazioni cancerogene. I pomodori, particolarmente ricchi di licopene, aiutano invece a prevenire il cancro alla prostata. Il consiglio – che ormai conoscono tutti – è quello di consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (una porzione è costituita da circa 80 grammi), cercando di variare nell’arco della settimana i colori di frutta e verdura in modo da avere un buon apporto di tutte le sostanze utili a prevenire i diversi tipi di tumori.
Per prevenire i tumori con la dieta, non bisogna stare però attenti solo alla qualità degli alimenti ma anche alla quantità. Una dieta ricca di grassi e proteine può favorire la comparsa dei tumori, bisognerebbe quindi prediligere un regime alimentare dove le fibre, le vitamine e gli oligominerali rappresentano la fetta maggiore delle sostanze assunte. Ci sono inoltre studi che dimostrano che c’è una maggiore incidenza della malattia nelle persone obese. Circa il 25-30 per cento dei tumori più comuni, quali ad esempio il tumore al seno e al colon, potrebbero essere evitati, seguendo un’alimentazione equilibrata e praticando una regolare attività fisica.
Rivisto da www.fisicaquantistica.it
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