12/03/2022 - Con il green pass imposto da Draghi e Speranza, l’Italia ha raggiunto un numero di decessi di gran lunga superiore a quello degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, anche di quelli che non hanno avuto alcuna restrizione.
La rivista The Lancet ha pubblicato un’analisi sistematica della mortalità correlata al Covid-9 in 191 Paesi e 252 Regioni, dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021, e ancora una volta l’Italia occupa il peggior posto nell’Europa occidentale quanto a eccesso di morti stimate. Sono ben 259.000, quelle dovute alla pandemia, +122.000 rispetto alle segnalate. Quasi il doppio. Nel periodo preso in considerazione, ufficialmente da noi le vittime del Covid risultavano 137.000, ma sappiamo che i dati possono essere calcolati in maniera inesatta o parziale e senza confrontare tutti i decessi registrati con quelli che avrebbero dovuto verificarsi, sulla base delle tendenze passate.
Rispetto ad altre misurazioni, la stima che Lancet riporta è stata fatta sviluppando sei modelli complessi e adottando un processo di revisione altrettanto meticoloso, che ha permesso percentuali di certezza elevatissime su mortalità osservata, per tutte le cause e da segnalazioni settimanali o mensili, meno mortalità attesa.
Gli autori del lavoro spiegano che, mentre si parla di 5,94 milioni di decessi per Covid a livello mondiale, la stima (che si colloca al 95% di probabilità all’interno di un intervallo tra 17,1 e 19,6 milioni) è che invece il totale di morti in eccesso attribuibili al coronavirus sia 18,2 milioni di persone.
Il tasso globale di mortalità in eccesso a tutte le età, dovuto a questo maledetto virus, stima 120,3 decessi per 100.000 abitanti, rispetto al tasso di mortalità segnalato che è 39,2. Ma vediamo che cosa è risultato dalle valutazioni della mortalità in altri Paesi Ue. In Germania, la stima è di 259.000 morti con tasso di mortalità in eccesso di 120,5 per 100.000 abitanti; in Francia è 155.000 con un tasso 124,2; in Spagna 162.000 con un tasso 186,7; in Portogallo 40.400 con un tasso 202,2. In Europa occidentale, il tasso di mortalità in eccesso è di 140 per 100.000 abitanti, in Italia è 227,4.
Abbiamo un record di 259.000 morti in eccesso stimate (al 95% da 242.000 a 276.000) malgrado green pass, super carta verde e norme assurde che hanno collassato l’economia, i diritti e le libertà di milioni di cittadini. Il nostro ministro della Salute e la pletora di virologi che non si scostano dalla linea di chiusure a oltranza, liquidavano Regno Unito e Svezia come nazioni che avrebbero pagato carissimo l’abbandono del lockdown e il ritorno alla normalità .
Hanno sbagliato clamorosamente anche a gufare. L’Uk non ha affatto il peggior tasso di mortalità in eccesso, con 126,8 è al di sotto della media dell’Europa occidentale e allo stesso livello di Francia e Germania. «Johnson sta commettendo l’ennesimo errore nella gestione di una pandemia in cui ha sbagliato praticamente tutto. Ma la popolazione è compiacente e si accorge dell’errore solo quando va in ospedale», sentenziò a gennaio Walter Ricciardi.
Il consigliere scientifico del ministro Speranza ebbe a dire contro altre decisioni prese dal premier britannico: «Come si fa a togliere le mascherine nelle scuole quando non si vaccinano i bambini piccoli? C’è un serbatoio enorme», per il virus, dichiarò in una trasmissione televisiva. Beh, i morti in eccesso stimati sarebbero invece 169.000, per l’esattezza 142.000 in Inghilterra, 12.500 in Scozia, 4.010 in Irlanda del Nord e 9.180 nel Galles. Fanno 90.000 decessi in meno di quanto si sarebbe registrato in Italia, dove solo per la Lombardia L a n c et stima un eccesso di 59.500 morti anziché i 35.100 ufficiali.
Anche dal Nord Europa arriva la conferma che green pass e blocchi non sono serviti a salvare più vite umane. A parte pochissime chiusure mirate, il governo di Stoccolma ha lasciato che la vita sociale procedesse il più normalmente possibile ma non per questo ha registrato tassi elevati di mortalità in eccesso, rispetto ai vicini scandinavi, fatta eccezione della Norvegia che ha 7,2. In Danimarca è 94,1 per 100.000 abitanti; in Finlandia 80,8, in Svezia 91,2 quindi ben al di sotto della media dell’Europa occidentale.
«Le nostre stime sull’eccesso di mortalità da Covid19 suggeriscono che l’impatto sulla mortalità della pandemia è stato più devastante della situazione documentata dalle statistiche ufficiali», che forniscono «solo un quadro parziale del vero onere della mortalità», scrivono gli autori. Nella loro prossima indagine, annunciano di voler «valutare la mortalità in eccesso distinta per età e sesso», ma che gli Stati devono cooperare mettendo a disposizione dati disaggregati.
Nessun commento:
Posta un commento