Probabilmente ogni persona assennata vuole sapere che cosa si sta realmente mangiando, giusto? Certo che sì. Questo è probabilmente il motivo per cui si legge l’etichetta degli ingredienti negli alimentari. Ma anche se si stanno facendo scelte responsabili, in quel pasto ci potrebbero essere più cose di cui non ti rendi conto. C’è un movimento che sta cercando di tenervi all’oscuro degli organismi geneticamente modificati (OGM) , per non parlare di una serie di altre minacce nel vostro cibo.
Vi raccontiamo sette aspetti che si dovrebbe conoscere sugli OGM.
1. Un sacco di soldi vengono spesi per assicurarsi che non si etichettino i prodotti alimentari.
Multinazionali come Dupont e Monsanto hanno speso milioni di dollari recentemente in Colorado e Oregon per contrastare le campagne per l’etichettatura del cibo per elencare gli ingredienti geneticamente modificati . [1] In Colorado, per esempio, queste due multinazionali parlano di fuori spesa per l’etichettatura degli OGM. Questi movimenti per l’etichettatura sono tutti parte della campagna ‘Right to Know‘ (ndt diritto di sapere) ma a quanto pare i produttori non pensano che gli americani abbaiano il diritto di sapere cosa c’è nel loro cibo.
2. Le etichette sugli OGM non costano molto.
Quelle stesse etichette a queste aziende, che hanno paura di svelare il contenuto, costerebbe in realtà circa due dollari l’anno, non è un vero costo per il consumatore. [2] Le aziende vogliono il profitto, e se il prodotto che hai comprato da anni si rivela improvvisamente che è OGM , è probabile che si smetta di acquistarlo. Nel tentativo di fermare l’etichettatura pro-OGM, spot televisivi anche cercato di dire agli elettori che queste etichette gli costerebbero tra $ 400 e $ 800 dollari l’anno. Un rapporto ECONorthwest, tuttavia, ha dimostrato che la cifra è gonfiata ed errata. [3]
3. Nel frattempo, le aziende alimentari rimangono volutamente ignoranti.
In una recente news, sulla multinazionale alimentare General Mills, gli OGM sono stati contratti dai Cheerios (cereale glassato), il passo logico successivo avrebbe dovuto essere di mettere fuori l’intera filiera di cereali OGM. Ma, questo non è accaduto per due motivi: la rimozione degli OGM dai Cheerios non si è tradotto in un aumento delle vendite, e la società non è ancora pienamente convinta che gli OGM non sono sicuri . Come quasi tutte le società per azioni ha votato contro la rimozione degli OGM, penso che il tutto si riduca a ciò che la società pensa di come fare più soldi. L’attenzione per il profitto è fondamentale nelle politiche dei molti giganti alimentari. Le aziende non pensano di vietare gli OGM quando stanno facendo affari a palate.
4. La richiesta di assenza di OGM è forte!
Ultimamente, c’è una forte opposizione agli OGM e le aziende stanno per così dire: saltando sul carro dei non OGM. Nel caso di un vegetale che è un incrocio tra un germoglio dei cavolini di Bruxelles e i cavoli, porre un’etichetta non-OGM è discutibile, perché le piante ibride si creano quando si incrociano due piante compatibili; non vi è nessun DNA geneticamente modificato o migliorato, anche se alcune persone potrebbe ancora considerare un ibrido, ingiustamente, un OGM. [4] La linea di fondo è che le molte aziende puntano al business, e il movimento nato contro gli OGM può rivelarsi un vero affare.
5. Gli animali allevati senza OGM sono un buon modello di business.
Per le grandi e piccole imprese, si tratta di far uscire gli OGM fuori dall’equazione +ogm = +profitti . Certo, l’impiego di OGM nei prodotti è una scommessa sicura; questo è il motivo per cui General Mills ne ha mantenuto il contenuto. Considerate, però, il potere del mercato degli alimenti biologici in questo momento. Tutti vogliono organico, e gli agricoltori e gli allevatori stanno prendendo nota. Utilizzando pratiche biologichepuò aumentare il guadagno fino a $ 100 a capo di bestiame, per il punto di vista del mercato, il movimento biologico ha un senso. [5] Mentre la maggior parte degli agricoltori e allevatori sono guidati dai profitti, noi consumatori siamo per i prodotti biologici non-OGM.
6. Attenzione degli imbonitori: che usano la parola “naturale” , essa non significa OGM-free.
Ne abbiamo parlato in precedenza delle etichette sugli alimenti. Avete mai comprato qualcosa che ha sostenuto che era ‘naturale’ senza menzionare nulla sugli OGM? [6] Acquirenti attenzione! Uno studio recente ha scoperto che molti di questi prodotti chiamati “naturali” contengono OGM . Consumer Reports ha testato oltre 80 diversi alimenti trasformati con mais o soia e ha trovato nella maggior parte di essi ingredienti OGM. [7] [8] Se si vuole fare in modo che non sia trovato mais o soia geneticamente modificati, cercate invece i non-OGM nelle etichette.
7. L’OGM ha già creato una situazione di crisi e necessita di essere fermato ora.
Non solo gli OGM fanno male alla nostra salute, ma, le colture geneticamente modificate stanno causando una grande crisi nella terra. Mais e soia sono due colture geneticamente modificate per tollerare più erbicidi; Tuttavia, quello che rimane è duplice: colture subissate pesantemente da erbicidi e superinfestanti ! Questi superinfestanti sono resistenti a tutti gli erbicidi comuni e stanno rapidamente diventando un problema, soprattutto per gli agricoltori nel sud degli Stati Uniti, dove la maggior parte di queste erbacce crescono. Si stima che circa 70 milioni di ettari di terreni agricoli degli Stati Uniti sono ora infestate da superinfestanti, e nessuno sa come gestire la cosa. [9]
Riepilogando quanto abbiamo esposto, ci sono validi di motivi per evitare gli OGM, e molte aziende stanno prendendo atto di ciò che i consumatori vogliono. I progressi sono lenti, e in alcuni casi il cambiamento inesistente, ma alla fine ci sarà. Dopo tutto, abbiamo il diritto di sapere cosa c’è nel nostro cibo.
Tratto da SaDefenza
Riferimenti:
Goldenberg, S. Pro-GM labelling campaign hugely outspent in Colorado and Oregon ballot. The Guardian.
Tims, D. Median GMO labeling would cost consumers $2.30 per year: New pro-Measure 92 study. The Oregonian.
ECONorthwest. GE FOODS LABELING COST STUDY FINDINGS. Consumers Union.
Sheets, C. Companies Pursuing Non-GMO Products For Competitive Edge, Experts Say. International Business Times.
Ortiz, E. Market speaks louder than science: GMO-free animals a good business model. The Sacramento Bee.
Gillam, C. U.S. foods labeled ‘natural’ often contain GMOs, group reports. Reuters.
Consumer Reports. Food Safety and Sustainability Center Report on GMOs in Corn and Soy. Consumer Reports.
Consumer Reports. Food Safety and Sustainability Center Test Results of GMOs in Corn and Soy. Consumer Reports.
1 commento:
eh cosa possiamo mangiare al posto del pane, dacci un suggerimento.
qua si accompagna tutto con il pane al sud, per risparmiare il classico
pane e pomodoro, ma ho notato che al sud ci sono piu patologie del nord itala, qua ce artrite, e tante altre malattie, al north, con tutto lo smog stanno bene.
saluti, gisella.
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