10/05/2022 - Il caso del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli non è isolato. “Sono circa 600 i medici dell’emergenza e urgenza che nel 2022 hanno scelto di dimettersi dai pronto soccorso, al drammatico ritmo di circa 100 unità al mese. Come se in Italia chiudessero 5 pronto soccorso al mese”. Lo denuncia la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu) che venerdì a Riccione apre il suo congresso
. “Sono 4.200 i colleghi che dagli ultimi mesi dello scorso anno mancano strutturalmente nei pronto soccorso d’Italia rispetto alle reali necessità di gestione – avverte la Simeu, citando una recente ricerca interna alla società scientifica – La somma dei fattori ha implementato il valore stimato delle carenze, portandolo sempre più prossimo alle 5.000 unità. Un problema sempre più grave che continua a non trovare proporzionata attenzione e interesse e questo disinteresse incide molto sulle scelte dei professionisti rispetto al proprio futuro”.
Con un ritardo di 2 anni passati ad affrontare in prima linea la pandemia, i medici e gli infermieri della medicina d’urgenza si incontrano al Palacongressi di Riccione per dibattere sugli attuali problemi e delineare quali potrebbero essere concretamente le soluzioni per un futuro possibile.
“Ci auguriamo di essere aiutati dai nostri pazienti in questa lotta alla sopravvivenza dei pronto soccorso – auspica Fabio De Iaco, presidente nazionale Simeu – Cittadini e operatori sono sullo stesso fronte della battaglia. Pochi anni fa in Francia una situazione migliore della nostra attuale ha originato un clamoroso sciopero nei pronto soccorso, opzione che non vogliamo e non possiamo considerare. Ma siamo già alle dimissioni di massa – osserva – cos’altro dobbiamo fare per sollecitare ed ottenere le azioni necessarie? Quanto ci si aspetta che potremo ancora resistere con le nostre sole forze?”. (Adnkronos Salute)
Nessun commento:
Posta un commento