Alle pagine della Verità, l’avvocato Sebastiano Russo ha spiegato la decisione della famiglia: “Il sospetto è che quando Adriana arrivò all’Umberto I, la sera del 7 gennaio 2022, la situazione a livello polmonare fosse già pesantemente compromessa in seguito a gravi carenze nell’assistenza sanitaria, anche al rifiuto di assisterla. La giovane poteva essere salvata, vogliamo vedere le cartelle cliniche ma già tanti elementi ci fanno capire che forse è stata abbandonata al proprio destino”.
Secondo il penalista che rappresenta la famiglia della ragazza scomparsa, Adriana sarebbe stata lasciata in attesa per ore e ore, in pieno inverno, nonostante fosse all’ottavo mese di gravidanza, con la febbre e delle forti difficoltà respiratorie. Come ricostruito da La Verità, la giovane viveva ad Aprilia insieme al compagno Donavan accanto alla casa dei genitori. Al terzo mese di gravidanza, felicissima per l’arrivo del secondo figlio, la ginecologa le aveva consigliato di non vaccinarsi per evitare complicazioni. Tutto era andato per il meglio fino a Natale, quando la ragazza aveva iniziato ad accusare tosse, raffreddore e febbre, scoprendo di essere positiva al Covid.
Il 3 gennaio, visto il peggioramento delle condizioni di salute, Adriana si era recata al Gemelli di Roma, dove le avevano detto che avrebbe dovuto attendere molto per l’assenza di personale. Così, insieme al compagno, si era spostata all’Umberto I, senza ricevere anche qui assistenza. Il giorno dopo era stata trasportata all’ospedale dei Castelli, fuori la capitale, senza però essere accettata. Da lì la giovane era finita poi al Santa Maria Goletti di Latina, dove le era stata diagnosticata una “polmonite bilaterale interstiziale in stato ormai avanzato”. Poi la nuova corsa all’Umberto I, dove Adriana aveva dato alla luce in maniera prematura il secondogenito, Noah. La donna sarebbe morta pochi giorni dopo senza mai poterlo vedere. Lo ha riportato www.ilparagone.it.
Nessun commento:
Posta un commento