11/09/2021 - di Antonio Amorosi – Il ministero della Salute britannico ha pubblicato sul suo sito ufficiale un report datato 20 agosto 2021 e che fa un briefing relativo al periodo 1 febbraio 15 agosto 2021. Sul rapporto si stanno interrogando gli esperti, intenti a capirne i motivi, dopo la massiccia campagna di vaççinazione nazionale.
Nel Paese l’89% delle persone risultate contagiate per çovid erano vaccinate contro il virus. L’altro 11% è relativo a persone non vaççinate. La variante Delta, dominante in UK ha contagiato 386.735 soggetti di cui 337.834 con un’età inferiore a 50 anni e 48.264 con un’età superiore ai 50 anni.
Parlando degli over 50, 48.264 sono coloro che seppur vaççinati si sono contagiati, mentre solo 4.891 si sono contagiati ed erano non vaççinati, tutto probabilmente sempre a causa della variante Delta. In proporzione coloro che finiscono in emergenza sono un decimo rispetto all’ammontare dei contagiati ma la statistica depone ancora una volta a favore dei non vaççinati: il rapporto è circa 4 vaççinati in emergenza contro un non vaççinati. E parliamo sempre di over 50.
La contabilità dei deceduti con la stessa età invece (in proporzione un 48esimo rispetto al numero complessivo dei contagiati) depone sempre a favore dei non vaccinati: se 1076 sono i deceduti vaççinati, risultano essere 318 i non vaççinati.
Un risultato sorprendente. Il dato inatteso sta interrogando gli scienziati del Regno Unito sempre molto pragmatici e poco inclini a interventi per partito preso.
Il dato israeliano sembra andare nella stessa direzione. Di media su 500 persone ricoverate, circa il 60% è stata vaççinata. Anche in Israele vi è stata una campagna massiva di vaççinazione. Ma gli esperti giustificano il dato israeliano sostenendo che la concomitanza di più fattori porta a questo risultato inatteso: la maggioranza delle persone nel Paese sono vaççinate (rispetto alle non vaççinate), a farlo sono soprattutto anziani, quindi più a rischio, il vaccino non immunizza al 100% e colpisce chi è più fragile ed in età avanzata. Da qui il 60% di cui sopra.
89% dei contagiati è vaccinato
Diverso e più complesso invece appare il discorso sul Regno Unito se, senza preconcetti ideologici, si leggono i numeri. La variante Delta, dominante nel Paese, potrebbe essere la causa dei numeri inattesi, cioè che l’89% dei contagiati è vaccinato. La variante Delta in alcuni casi aggira il vaccino. Un’incidenza potrebbe averla avuta anche la pratica nel Regno Unito di considerare vaccinati coloro che hanno fatto un’unica dose (Pfizer o Astrazeneca), valutando come sufficiente per la protezione il numero di anticorpi prodotti da questa. Ma come sappiamo molti esperti considerano un’unica dose come non sufficiente a immunizzare il soggetto.
In queste ore il Regno Unito riporta 174 morti per Covid, il più alto dal 12 marzo scorso e altri 30.838 nuovi positivi. Lunedì sono state segnalate 31.914 nuove infezioni e 40 decessi. L’88% della popolazione adulta ha ricevuto una dose di vaccino mentre il 77% ha ricevuto entrambe le dosi. Un dato significativo sapendo che il Regno Unito ha revocato quasi tutte le sue restrizioni a metà luglio, consentendo alle persone di socializzare, viaggiare e tornare a lavorare negli uffici.
Se molti ancora indossano le mascherine e lavorano dalla propria abitazione, i tassi di infezione giornalieri sono comunque cresciuti. Basti pensare che il numero di casi giornalieri negli ultimi 7 giorni è aumentato del 13,5% rispetto alla settimana precedente.
I deceduti sono saliti al numero di 705 nell’ultima settimana, con un aumento dell’8,8% del tasso di mortalità rispetto alla precedente. Il tasso di mortalità nel Regno Unito si calcola rispetto a quelle persone che sono morte dopo essere risultate positive al Covid-19 negli ultimi 28 giorni.
Parliamo comunque di numeri contenuti se pensiamo che durante il picco della pandemia sono stati segnalati oltre 1.000 decessi al giorno. affaritaliani.it
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