LIMONI SPAGNOLI CANCEROGENI IN SICILIA - Una quarantina di confezioni contenenti limoni provenienti dalla Spagna sono state sequestrate dal corpo forestale della Regione siciliana.
Durante le attività di controllo, i militari hanno scoperto una partita di limoni iberici che erano stati trattati con Imaxalil, un fungicida cancerogeno. Lo ha fatto sapere l'assessore regionale siciliano all'Agricoltura Edy Bandiera: "La salute e la tutela della qualità siciliana, prima di tutto".
Ma la domanda è: che ci facevano limoni spagnoli in Sicilia, dove notoriamente si producono i migliori limoni del mondo?
LIMONI SPAGNOLI CANCEROGENI IN SICILIA - La provincia di Siracusa produce da sola oltre il 30% dei limoni italiani! (In Italia gli ettari di terreno coltivati a limoni sono quasi 17 mila e più di 6 mila nel Siracusano – Tanto per capire di cosa stiamo parlando: il limone di Sorrento non supera i 400 ettari, idem il limone di Amalfi e il limone del Gargano; per arrivare a una produzione estesa su quasi mille ettari ci dobbiamo spostare a Messina e dintorni, sempre in Sicilia).
E tutto questo per non parlare della qualità. In assoluto il limone siciliano è una eccellenza Italiana, il migliore del mondo!
Eppure, in Sicilia troviamo limoni spagnoli, ma anche limoni turchi, argentini, greci e californiani…!
LIMONI SPAGNOLI CANCEROGENI IN SICILIA - Sono i paradossi delle logiche della Comunità Europea che ci impongono porcherie da tutto il mondo e affossano le nostre eccellenze.
Sono i paradossi della Grande Distribuzione, il cui unico fine è il lucro. A discapito della qualità e sulla pelle della gente.
Sono i paradossi della globalizzazione che ci porta sulle nostre tavole cose gialle turche o spagnole, senza odore, senza sapore e magari anche pericolose, mentre i nostri tesori marciscono ai piedi degli alberi
E in merito al sequestro è intervenuto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao:
Quando denunciamo i trattati di libero scambio senza le clausole di salvaguardia, gli intellettuali da salotto ci guardano con sufficienza – afferma Corrao -. Quando denunciamo l‘invasione di prodotti stranieri sugli scaffali dei supermercati senza che quantomeno l’origine sia ben visibile in etichetta, qualche ex ministro ci ha accusato di diffondere fake news. Oggi grazie ai controlli della Regione Siciliana si scopre che in un mercato di Siracusa ci sono limoni spagnoli trattati con prodotti tossici. Abbiamo fatto e continuiamo a fare pressione alla commissione Ue affinché si attivino le clausole di salvaguardia previsti e mai attivate degli accordi di libero scambio dell’Ue al fine di fermare non solo la concorrenza sleale con il settore agrumicolo, ma anche un vero e proprio attacco alla nostra salute da parte di prodotti che arrivano direttamente nelle nostre case senza dazi e spesso senza aver rispettato diritti umani, norme igienico sanitarie e di informazioni di tracciabilità”.
https://www.fanpage.it/attualita/sicilia-limoni-cancerogeni-scatta-il-sequestro-in-un-centro-commerciale-di-siracusa/
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7 commenti:
La colpa è solo di chi compra, perché cerca solo il bello,perché non si informa, perche non sa.
La colpa é solo di chi compra.
Perche cerca solo il bello,perché non si informa,perché non sa.
Troppo semplice. Chi compra deve essere tutelato cazzo! È lo Stato che deve farlo. Chi sbaglia deve essere punito, invece tutto viene messo a tacere.
A volte chiedo all’ortolano se sono trattati in quanto intendo grattuggiarli nell’impasto del ciambellone, lui dice sempre che non sono trattati e mi posso fidare. I commercianti non hanno scrupoli,pur di vendere darebbero l’anima al diavolo...E in tanti lo hanno fatto.
Mi piacerebbe poter accedere ad un test rapido,magari tramite un laboratorio gratuito che effettua test , poi, documenti in mano, farlo chiudere e marchiarlo infame.
Tutta la frutta e la verdura che io compro deve essere di provenienza italiana . Al fruttivendolo che espone prodotti con etichettature estere dico sempre : mangiateli tu !
Io nn ho di questi problemi xke' ho la mia pianta di Limoni nel mio giardino
Brava, farro così da oggi in poi anch'io, e ora di cambiare
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