Vaia contro i “gufi” del virus: “Ma quale lockdown, allo Spallanzani nessun caso grave. Basta terrore”


04/07/2022 - Il professor Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani, lancia un appello per «evitare di creare allarmi ingiustificati nella popolazione» in corrispondenza della nuova ondata di Covid. Con la nuova variante Omicron che è sì molto contagiosa rispetto alle precedenti, ma che produce anche una sintomatologia meno preoccupante, virostar e consiglieri ministeriali (Ricciardi docet) hanno nuovamente dato il via al valzer del terrorismo mediatico. «Oggi allo Spallanzani abbiamo zero ricoveri con polmoniti interstiziali gravi» e nessun giovane ricoverato, sottolinea il medico intervistato dal Secolo.


Vaia contro il terrorismo delle virostar


C’è «qualche caso di polmonite, ma molto più leggera e in pazienti che hanno malattie respiratorie precedenti» parliamo di «over 70 con comorbilità, molti dei quali non avrebbero neanche bisogno di stare in ospedale». Stiamo dunque vivendo una fase diversa, «se pensiamo che in passato avevamo ricoverati in area medica con il casco per la ventilazione assistita». Resta «la maggiore contagiosità della nuova variante Omicron, che è come se fosse un nuovo virus e che buca i vaccini che non sono aggiornati».
L’inutilità del bollettino


Vaia si scaglia quindi contro «il bollettino quotidiano», che ci perseguita ormai da due anni e «non ha più molto senso, con un tasso di positività che un giorno segna 13% e il giorno successivo 28». Anzi il direttore dello Spallanzani lo ritiene deleterio «contribuisce solo a creare un clima di stress da allarme contro l’avversario Covid e se unito alla paura della guerra e a quella dell’inflazione che sale, non fa che indebolire le difese immunitarie».
Contro il lockdown


Vaia trova il tempo di bacchettare scienziati come Pregliasco che preconizzava la necessità di un lockdwon in piena estate. «Chi parla di nuovo lockdown sbaglia, il Paese deve andare avanti. E mai tornare indietro», ha puntualizzato il medico, suggerendo la «ventilazione meccanica in tutti i luoghi della socialità, a partire dalle scuole e dai mezzi pubblici» come misura fondamentale a contrasto del virus.


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