L’Italia assume medici stranieri non vaccinati contro il Covid dopo aver sospeso dallo stipendio i medici italiani non vaccinati!

20/07/2022 - A denunciarlo è il segretario dell’Ugl salute, Gianluca Giuliano. Complimenti al Governo di Mario Draghi, quello ‘bravo’, che ha creato una discriminazione a scapito dei medici italiani
Ancora una ‘perla’ del Governo Draghi: le famiglie dei medici deceduti per Covid sul lavoro aspettano ancora i risarcimenti. E meno male che erano “eroi”



A denunciarlo è il segretario dell’Ugl salute, Gianluca Giuliano. Complimenti al Governo di Mario Draghi, quello ‘bravo’, che ha creato una discriminazione a scapito dei medici italiani

I medici italiani che operano negli ospedali e, in generale, nelle strutture pubbliche che hanno rifiutato il vaccino anti-Covid sono stati costretti a restare a casa con lo stipendio sospeso. Ma adesso lo Governo di Mario Draghi, quello ‘bravo’ – con il Ministro della salute-sanità, Roberto Speranza, ancora più bravo di Draghi – che ha sanzionato i medici ospedalieri (e, in generale, i medici delle strutture pubbliche) non vaccinati contro il Covid sta assumendo medici stranieri che non “hanno compiuto il percorso vaccinale”. La denuncia arriva da Gianluca Giuliano, segretario dell’Ugl salute in un articolo pubblicato da DottNet. “Curarsi in Italia rischia di diventare un privilegio per pochi e la colpa non può essere in alcun modo addossata agli operatori sanitari. Loro hanno subito sulla propria pelle la scellerata macelleria messicana che negli anni ha visto susseguirsi solo tagli – dice il sindacalista -. Lo scenario che si presenta a chi volge lo sguardo sulla sanità italiana è catastrofico. E se non si interverrà con la massima urgenza la situazione rischia di diventare irrecuperabile. È stato il Covid a portare alla luce, anche per chi evidentemente complice dello sfascio faceva finta di non vedere, lo stato disastroso delle nostre strutture, le condizioni impossibili in cui si trovano a lavorare i professionisti della sanità. Gli organici sono ridotti all’osso e in futuro si prevede si assottiglieranno ancora di più. Basti pensare ai concorsi per posti di medico nei Pronto Soccorso che vanno deserti. Questo è lo specchio attuale del gradimento delle giovani generazioni per professioni che un tempo attiravano schiere di pretendenti”. A questo punto arriva il paradosso: “La confusione, in chi deve decidere, regna sovrana. Si consente così a cittadini stranieri di ottenere contratti senza aver compiuto il percorso vaccinale, quello stesso che nei mesi scorsi è stato obbligatorio creando così un’assoluta discriminazione nei confronti dei professionisti italiani. È arrivato il momento di affrontare con lucidità, considerando lo stato di emergenza da cui non riusciamo a tirarci fuori, questa situazione. Per rafforzare gli organici, ora che i contagi aumentano esponenzialmente, bisogna valutare di reintegrare gli operatori non vaccinati obbligandoli certamente a controlli continui che attestino la negatività al virus”.



Ancora una ‘perla’ del Governo Draghi: le famiglie dei medici deceduti per Covid sul lavoro aspettano ancora i risarcimenti. E meno male che erano “eroi”

Il segretario della Uil tocca poi un tema estremamente delicato: i mancati risarcimenti alle famiglie dei medici deceduti sul lavoro per Covid: “Smettiamola di chiamarli eroi dice ancora il segretario dell’Ugl -. Sono lavoratori che hanno scelto di mettersi a disposizione della collettività ed in cambio chiedono di veder salvaguardata la dignità e i propri diritti. Quelli non garantiti da contratti che pongono l’Italia tra i fanalini di coda d’Europa e assolutamente negati, ad esempio, alle famiglie dei medici morti per Covid che attendono ancora gli indennizzi che non potranno certo restituire i loro cari ma almeno alleviare le difficoltà di vita quotidiana di chi si è trovato privato del proprio capo famiglia. La politica e le istituzioni devono smetterla di ignorare il disastro. Chiediamo un confronto immediato, un tavolo permanente con tutte le parti coinvolte che affronti i problemi immediati degli operatori sanitari e dei cittadini e inizi un percorso per la programmazione di un nuovo Sistema Sanitario Nazionale che non può più essere rimandato”.



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