Speranza: tutti chiusi a casa fino a maggio



28/03/2021 - Dici Roberto Speranza e subito ti vengono in mente, in automatico, parole come chiusure, lockdown, restrizioni. Un marchio di fabbrica del titolare della Salute, confermato saldamente alla poltrona da Mario Draghi nonostante le tantissime critiche ricevute durante il Conte bis.

E determinato a insistere sulla sua linea: tenere chiusi gli italiani in casa sempre e comunque, unica soluzione possibile a una crisi economica che il governo non sa d’altronde affrontare in altro modo, per manifesta incapacità.
E allora per gli italiani i prossimi mesi si prospettano tutt’altro che semplici, vista la linea già tracciata.
Di allentamenti, nelle prossime settimane, non se ne parla nemmeno. Speranza è stato chiaro, in questo, invocando a più riprese un lockdown che alla fine è riuscito a strappare a Draghi: Pasqua e Pasquetta di zona rossa totale, con le Regioni precipitate tutte in arancione o rosso, senza alternative.

E pazienza se nel frattempo hanno perso il posto di lavoro 500 mila dipendenti, numero che rischia presto di schizzare verso l’alto con il termine dello stop ai licenziamenti. Nemmeno i guai di Angela Merkel, costretta ad allentare la morsa di fronte alle proteste vibranti dei tedeschi, sono bastate a far cambiare idea al titolare della Salute, l’uomo che nel bel mezzo della prima ondata di Covid-19 gonfiava il petto di fronte alla stampa estera eleggendosi a modello da imitare.




E così, ancora una volta, Speranza ci ha detto che “siamo ormai all’ultimo miglio” della nostra maratona salvo poi annunciare che nessuna Regione italiana sarebbe più stata gialla. Come, d’altronde, aveva fatto a ridosso del Natale: prima le dichiarazioni sulla “luce che ormai si vede in fondo al tunnel”, poi l’annuncio che avremmo dovuto passare delle festività all’insegna del lockdown.
Una presa in giro costante a danno degli italiani, illusi e puntualmente delusi da un ministro che agisce da tempo con il solo consenso del capo di gabinetto Goffredo Zaccardi, prendendo provvedimenti e convocando riunioni senza che nemmeno i sottosegretari ne siano al corrente.




Nell’ormai rituale susseguirsi di colpi di scena e confusione, elementi tristemente famigliari agli italiani, l’unica certezza è che le restrizioni ferree continueranno almeno fino a maggio, poi si vedrà.
Chi sogna di poter tirare almeno un po’ il fiato dopo Pasqua non si illuda: nessun cambio di rotta, nessun allentamento.
L’Italia sarà una zona rossa permanente almeno finché la campagna di vaccinazione, partita come peggio non si potrebbe anche a causa dei disastri causati dall’Ue, non avrà raggiunto cifre più rassicuranti.
E se gli italiani nel frattempo sono ormai in ginocchio, pazienza. L’importante è non perdere la Speranza.

Gianluigi Paragone

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