La Ghiandola Timo: perché è così importante per l’Energia Vitale

di Valeria Bonora
La leggenda narra che Galeno chiamò ‘Timo’ la ghiandola che si trova nella parte alta del torace, perché gli ricordava un mazzetto di timo.


Pare che il nome della pianta derivi dal fatto che veniva spesso bruciata per innalzare il fumo purificatorio verso gli dei; non a caso la parola ‘Thymos’ che pare abbia origini indo europee, ai tempi di Socrate e Platone si pensava derivasse da ‘dheu’ che significa appunto fumare, alzarsi in una nuvola.

La ghiandola Timo è quella che regola l’entusiasmo giovanile, la fantasia, lo scherzo, l’allegria e pare che crescendo, questa ghiandola tenda all’atrofia, a causa delle responsabilità che soffocano l’entusiasmo. Durante la nostra vita, ci capita, a volte, di incontrare persone adulte spumeggianti e piene di vita, sono quelle che hanno il Timo ancora funzionale, sono persone che amano vivere, piene di energia e ottimismo, radiose… il problema è che queste persone non sono tante, anzi se ne incontrano sempre meno.

Appartenente al sistema linfatico e immunitario, questa ghiandola endocrina pesa circa 30-40 grammi e si trova tra lo sterno ed i grossi vasi che escono dal cuore; la sua attività raggiunge un picco massimo durante l’adolescenza per poi iniziare a regredire. Gli ormoni prodotti dal timo agiscono in particolare sullo sviluppo di scheletro e muscolatura, sul cuore e sui vasi sanguigni, sull’apparato genitale, e su altre ghiandole endocrine, tra cui la tiroide. Interviene anche nella produzione di alcune cellule linfatiche del sangue e svolge un ruolo importante per l’accrescimento corporeo nei primi anni di vita, influenza inoltre anche lo sviluppo sessuale.

Gli antichi saggi credevano che la nascita di aspirazione, entusiasmo, amore e fantasia fossero tutte collegate all’altare interiore, situato proprio sopra il cuore; da allora se ne è fatta di strada in campo medico, ma ancora negli anni ’50 il timo era un organo poco conosciuto, anzi negli adulti si pensava non avesse più nessuna funzione, forse anche per la grossa peculiarità di atrofizzarsi molto velocemente – anche del 50% – se la persona è sottoposta a grande stress o malattia.

Oggi però il Timo acquisisce nuovo interesse in campo medico: evidenze scientifiche infatti hanno dimostrato come questa ghiandola sia importante per la difesa immunitaria, grazie alla sua capacità di portare a maturazione vari tipi di linfociti, finalizzandoli a distruggere i patogeni intracellulari (linfociti T), il cosiddetto processo che distrugge le cellule malate e risparmia quelle sane.

Sostanzialmente questo organo serve per regolare il flusso di energia del nostro corpo, per questo molti ne parlano come l’anello di congiunzione tra mente e corpo. Fate caso a come, quando vi trovate in condizione di forte stress, la vostra energia vitale subisca un calo drastico: questo è dovuto proprio al restringimento del timo. Allo stesso modo, quando non siete sottoposti a stress e la ghiandola è al massimo delle proprie funzioni, vi sentite carichi di energia e in forma.
Possiamo agire sulla ghiandola Timo per fare in modo che non si atrofizzi?

La risposta è sì. Il primo aiuto arriva dall’agopuntura e dallo studio dei meridiani dell’energia vitale (il “Chi”), attraverso queste linee, infatti, scorre l’energia controllata dal Timo e influenzata dalle emozioni. Se fossimo in grado di percepire un calo di energia vitale, potremmo prevenire l’insorgere di una malattia, infatti gli squilibri a livello energetico portano, a lungo andare, allo sviluppo di una patologia.

Il Timo debole quindi influenza questi squilibri energetici e impedisce l’attivarsi di un processo di guarigione o prevenzione. Per mantenere un Timo attivo, ci vuole prima di tutto la volontà di guarire, ogni terapeuta dovrebbe partire da qui quando visita un paziente, infatti attivare la voglia di stare bene dovrebbe essere il primo passo per affrontare qualsiasi cosa; sembrerebbe scontato, chi non vuole stare bene? Eppure oggi la medicina ufficiale tende a mantenere in vita ‘persone malate’ più che ‘persone vitali’. Attivando la ghiandola del Timo si attiva la voglia di vivere e la forza di combattere, e questo aiuta la guarigione, ottenendo così miglioramenti molto più velocemente.
Come attivarla?

Per prima cosa dovremmo riuscire a riconoscere quello che ci stressa, quello che non ci fa vivere pienamente, che ci stanca e ci ammala, sostanzialmente quello che ci ruba l’energia vitale. Una volta riconosciuto il nemico, dovremmo riuscire a mettere dei paletti, ad allontanarlo e sconfiggerlo, in modo che l’energia vitale ricominci a fluire normalmente nel corpo e la ghiandola Timo torni a funzionare al 100%.

Inoltre, la sua funzione immunitaria è sostenuta da un adeguato apporto di vitamina A, che possiamo trovare in molti ortaggi e frutti come: carote crude, cavolo, broccoli, verze, aglio, olio di germe di grano, prezzemolo, tarassaco, crescione, zucca, spinaci freschi, cicoria, pomodoro, lattuga, melone, albicocca, pesca, arancia e anguria.

Ora non vi resta che pensare a cosa vi sta rubando l’energia e mentre lo fate gustatevi una deliziosa insalata mista, ricca di vitamina A, ritroverete così la vostra energia vitale e aiuterete la ghiandola Timo a non atrofizzarsi!

Articolo di Valeria Bonora – http://www.eticamente.net/author/ValeriaB

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