Ricino e Cocco: gli oli che guariscono

Non si può parlare di olio di ricino, senza citare il “profeta dormiente” Edgar Cayce (1877-1945). Fu appunto Cayce, il sensitivo più documentato di tutti i tempi, a portare alla luce negli ultimi anni della sua vita gli effetti benefici di tale olio.


Secondo lui, l’essere umano è un insieme di natura spirituale, mentale e fisica, ed è necessario riconoscere l’unità di questi tre aspettti per riportare il corpo in uno stato di salute. In tal modo egli operava con le persone che si rivolgevano a lui e alle quali suggeriva l’utilizzo dell’olio di ricino per le più svariate patologie. Negli anni a seguire, il dottor Mc Garey, medico e studioso dei metodi di Cayce, poté constatare i numerosi benefici che l’uso esterno dell’olio di ricino aveva nei suoi pazienti.

Il più comune effetto benefico risultante dall’utilizzo dell’olio di ricino, è il rafforzamento del sistema immunitario. Il sistema linfatico, oltre ad avere un ruolo importantissimo nel sistema immunitario, ha anche il compito di drenare e purificare il corpo umano. Quando i tessuti in un’area del corpo vengono ripuliti dagli scarti (grazie all’olio), le cellule sono in condizioni migliori per il loro buon funzionamento e l’attività degli organismi immunitari diviene più efficace nella difesa del corpo e nella sua ricostruzione.

Altre proprietà dell’olio di ricino sono quelle di aumentare l’attività di eliminazione delle scorie e di rigenerazione dei tessuti, di ridurre la perdita di sangue nei tessuti e sollecitare la loro ricostruzione anche a seguito di gravi ferite. L’eliminazione interna delle scorie e la rigenerazione dei tessuti, è uno degli effetti primari dell’olio di ricino ed è un processo fondamentale per il ristabilimento dell’equilibrio nel corpo.

L’uomo possiede quattro canali di eliminazione delle scorie (organo emuntori): pelle, polmoni, fegato/intestino e reni. Quando un canale è ostruito, danneggiato, intossicato o malato, diventa incapace di espletare il suo compito e gli altri tre canali vanno in sofferenza.

Quando si utilizza

Nelle ferite e nelle abrasioni: grazie alle sue miracolose proprietà l’olio di ricino fa rimarginare velocemente e completamente la pelle senza lasciare cicatrici.

Essendo un potente antibatterico e antifungino, è l’ideale, per esempio, nelle micosi delle unghie. In questo caso dopo aver fatto dei pediluvi con acqua e sale (o sale inglese) per circa 15 minuti, bisogna avvolgere le unghie interessate con un impacco di olio di ricino da tenere per tutta la notte.

Servirebbe un intero libro per elencare tutte le patologie in cui l’olio di ricino è veramente risolutivo, per non dire miracoloso: ferite infette, calcoli al fegato e alla cistifellea, spasmi esofagei, problemi di udito/perdita di udito, per smettere di russare, ecc.

Lo stesso Edgar Cayce descrisse almeno 30 differenti funzioni fisiologiche che vengono migliorate attraverso l’uso dell’olio di ricino, applicato localmente sotto forma di impacco. Ecco una lista parziale dei casi in cui egli raccomandò ai pazienti l’olio come terapia: afonia, appendicite, artrite, blocco intestinale, calcoli alla cistifellea, cancro, cellulite pelvica, cirrosi epatica, colite, costipazione, problemi alla colecisti, epilessia, emicrania, epatite, ernia, fegato fiacco, gastrite, insufficienza renale, linfoadenite, linfoma di Hodgkin, morbo di Parkinson, neurite, paralisi cerebrale, restringimento e stenosi del duodeno, sclerosi multipla, sterilità, uremia…
Caratteristiche dell’Olio di Ricino

L’olio viene estratto dai semi del Ricinus Communis conosciuto anche come Palma Christi o più comunemente come olio di ricino. Chimicamente l’olio di ricino è un trigliceride di acidi grassi, ma ciò che lo rende unico è l’alto contenuto di acido ricinoleico (90%).

La composizione degli acidi grassi dell’olio di ricino è la seguente: acido ricinoleico 89,5%, acido diidrossistearico 0,7%, acido palmitico 1,0%, acido stearico 1,0%, acido oleico 3,0%, acido linoleico 4,2%, acido linolenico 0,3%, acido eicosenoico 0,3%.

Possiede eccellenti proprietà emollienti e lubrificanti. L’acido ricinoleico ha attività antimicrobica, contro diverse specie di batteri, funghi e muffe.
Gli effetti dell’olio che guarisce

Come detto, i miracolosi benefici ottenuti da Cayce nei suoi pazienti, dagli impacchi di olio di ricino applicati sull’addome (o fegato), sono dovuti all’effetto diretto dell’olio sulla funzione linfatica. In particolar modo, sul sistema di capillari linfatici che giocano un ruolo fondamentale nell’assimilazione degli alimenti da parte dell’intestino e la sua preparazione al processo di nutrizione di tutti i tessuti.

Le placche di Peyer rappresentano circa il 70% del sistema immunitario e sono costituite da noduli linfatici posizionati nell’intestino tenue e vascolarizzati da un’estesa rete di capillari. Oltre a questo, ci sono gli aspetti emozionali che di fatto diventano fondamentali in tutte le esperienze di guarigione. Edgar Cayce per spiegare l’influenza delle emozioni sulle condizioni fisiche del corpo, diceva che “nessuno può odiare il proprio vicino e non avere lo stomaco e il fegato sottosopra”.

In qualche maniera le emozioni sono collegate con le ghiandole endocrine, le quali inviano impulsi nervosi attraverso il corpo e contemporaneamente producono ormoni in linea con il tipo di emozione che deve venire generata. Tali sostanze chimiche hanno potenti e diretti effetti sul sistema nervoso autonomo e su varie altre funzioni organiche vitali. Il risultato è all’origine di numerose condizioni patologiche come ipertensione, ulcera dello stomaco, malattie cardiache, ecc. Una serie infinita di malattie nascono, cioè, da quello che pensiamo e/o proviamo.

Le ghiandole endocrine svolgono il loro compito di trasmissione e il corpo in risposta sviluppa una serie di malattie fisiche, come specchio del tipo di pensieri che abbiamo generato. Per questo motivo, spesso Cayce prescriveva ai suoi pazienti impacchi di olio di ricino solo dopo aver pregato a lungo, allo scopo di riposizionare sia il corpo che la mente sulla via della guarigione.
Impacco di olio di ricino

Servono un panno di flanella o lana, una boule di acqua calda, olio di ricino biologico estratto a freddo e un asciugamano. La procedura dell’impacco è semplicissima:

– Piegare il panno fino alla dimensione adeguata alla zona da trattare: l’addome e il fegato sono i due organi maggiormente trattati con questa tecnica, anche perché di solito sono i due organi più intossicati!
– Scaldare per qualche minuto pochissimo olio di ricino in una padella, poi passarci il panno sopra e sporcarlo di olio.
– Applicare (senza scottarsi) il panno sulla parte del corpo che necessita il trattamento e appoggiare sopra la boule di acqua calda. Avvolgere il tutto con un asciugamano da bagno o una piccola coperta attorno al tronco del corpo, per impedire che entri aria.

L’impacco deve rimanere in loco per circa un’ora o più. Il panno usato non deve essere buttato ma può essere conservato in una busta di plastica e riutilizzato più volte. L’impacco si può fare da 3 a 7 volte alla settimana e per dare maggior vigore alla pulizia del fegato, prendere un cucchiaio di olio d’oliva extravergine ogni volta alla fine del trattamento.
Olio di cocco

L’altro olio dalle caratteristiche miracolose è quello di un’altra palma, quella da cocco. A differenza del ricino, però, il cocco si può usare internamente. Il cocco è un frutto molto ricco di acidi grassi sani. La sua composizione varia a seconda del tipo e della lavorazione dell’olio.

Gli acidi grassi saturi a catena media costituiscono circa il 90% dell’olio. Quello che molti “esperti” ancora non sanno (per ignoranza) o peggio ancora, che fanno finta di non sapere (per malafede), è che gli acidi grassi saturi del cocco sono a catena media (MCFA) e quindi facilmente digeribili, assorbibili e utilizzabili dal corpo. Possono addirittura liberamente attraversare la BEE, barriera ematoencefalica in forma non legata ed essere usati direttamente dal cervello come fonte di energia.

Sono grassi completamente diversi da quelli saturi di origine animale, perché in questi ultimi la catena è lunga e quindi di difficile digestione. Ma ancora oggi vengono messi nello stesso piano tutti gli acidi grassi saturi (animali e vegetali), creando volutamente confusione. La cosa sorprendente è invece che l’olio vergine di cocco (non raffinato), è prontamente disponibile, delizioso e completamente naturale.
Caratteristiche dell’olio di cocco

Le caratteristiche di questo olio hanno dell’incredibile: anticancerogeno, antinfiammatorio, anti-microbico, combatte le infezioni (batteri, virus, lieviti, funghi, parassiti e protozoi), antiossidante (protegge contro la formazione di radicali liberi e danni), migliora l’assorbimento dei nutrienti (rende le vitamine a base di grassi più disponibili per il corpo, cioè la vitamina A, D, E, K).

Dal punto di vista esterno, protegge e nutre la pelle, aiutandola a guarire da tagli, abrasioni e ferite. Migliora e promuove il processo di guarigione in qualsiasi caso anche in presenza di patologie (dermatosi, desquamazione, psoriasi, ecc.)

Dal punto di vista interno, l’olio di cocco aiuta i processi di assorbimento di minerali importanti come calcio e magnesio, contribuendo ad un migliore sviluppo di ossa e denti; contrasta funghi e parassiti sempre più diffusi tra la popolazione. E’ stato dimostrato che l’olio di cocco stimola il metabolismo, migliora la funzione della tiroide e aumenta i livelli di energia.

L’elenco dei disturbi e/o patologie in cui questo olio ha dei risultati eccezionali è lunghissimo: reflusso gastrico, Alzheimer, costipazione, fibrosi cistica e infezione ai bronchi, candida, colesterolo (migliora il rapporto l’HDL /LDL), è noto per ridurre le crisi epilettiche, contro il batterio helicobacter pyroli, protegge le arterie dalle ferite che causano l’aterosclerosi, per le emorroidi può essere applicato esternamente o internamente due volte al giorno, regolarizza la funzionalità tiroidea, è utile contro le infezioni del tratto urinario, ecc.

In questa sede, ci si riferisce all’olio di cocco vergine (meglio ancora extravergine anche se è difficile da trovare) biologico e spremuto a freddo mediante centrifugazione.

Concludo con le parole dello scrittore e attivista americano Kevin Trudeau, tratte dal suo libro “Vogliono farti ammalare”: “L’olio vergine di cocco, biologico e non raffinato, rientra nella categoria dei prodotti ‘miracolosi’. Basta prenderne un cucchiaio la mattina e uno nel tardo pomeriggio, per 30 giorni consecutivi, ed ecco cosa potrebbe succedervi: la pressione alta diventa un problema del passato; i disturbi circolatori si risolvono; gli sbalzi d’umore svaniscono; la depressione si attenua; la stipsi smette di tormentarvi; i dolori artritici si riducono o scompaiono; il cancro si avvia alla remissione; il colesterolo si normalizza; il reflusso gastroesofageo e i bruciori di stomaco diminuiscono o si risolvono definitivamente”.

Farneticazioni di una mente malata o condivisione di conoscenze, che per alcuni sarebbe meglio rimanessero in un libro o in un cassetto? Non resta altro che provare…

Articolo di Marcello Pamio

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